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Approfondimento del mese di febbraio 2023

Approfondimento del mese di febbraio 2023

 

Cosa emerge dal Global Risk report 2023? Quali sono le minacce del futuro?

Condividiamo l’articolo di una testata autorevole del nostro settore.

 

Global risk report 2023: il clima è la principale minaccia per il prossimo decennio

Secondo un campione di esperti del mondo accademico, aziendale e politico, sei dei dieci rischi maggiori per i prossimi dieci anni sono legati all’ambiente. Oggi preoccupa il carovita e l’insicurezza energetica e alimentare.

I rischi che il mondo si trova a dover affrontare come il carovita, la sicurezza energetica e la crisi alimentare, sottrarranno risorse alla lotta ai cambiamenti climatici, rallentando le azioni di mitigazione e adattamento. È quanto emerge dal “Global risk report 2023“, l’indagine realizzata dal World economic forum in collaborazione con Marsh McLennan e Zurich insurance group attraverso la consultazione di 1200 esperti dal mondo accademico, aziendale e politico sui rischi economici, sociali, geopolitici, ambientali e tecnologici futuri.

I rischi di oggi. Crisi energetica, crisi del costo della vita, aumento dell’inflazione, crisi alimentare, attacchi informatici e criticità delle infrastrutture: sono queste le principali minacce percepite per il 2023. Sono rischi “completamente nuovi e stranamente familiari” perché hanno caratterizzato il secolo scorso, ma non sono stati vissuti in prima persona dall’attuale generazione di leader politici. “Il nostro ‘new normal’ è un ritorno alla basi: cibo, energia, sicurezza, problemi che il nostro mondo globalizzato credeva di poter risolvere”, si legge nel Rapporto.

E quelli di domani. Il costo della vita rimarrà il principale rischio percepito anche per i prossimi due anni, seguito dai disastri naturali e dagli eventi estremi e dalle tensioni geo economiche. Le maggiori minacce nel lungo periodo sono invece il fallimento della mitigazione e dell’adattamento ai cambiamenti climatici: sei dei “top ten global risks” sono infatti legati alla crisi climatica, all’ambiente e alla perdita di biodiversità.

“I rischi climatici e ambientali sono la maggiore minaccia per il prossimo decennio, ma anche quella per cui sembriamo essere meno preparati” sottolinea il Rapporto, “la mancanza di progressi significativi e coordinati sugli obiettivi climatici ha mostrato la divergenza tra quello che è scientificamente necessario per raggiungere le emissioni zero e quello che è politicamente fattibile”.

Secondo le stime del Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni unite (Ipcc) infatti c’è il 50% di possibilità di superare, entro il 2030, l’aumento di 1,5° C rispetto ai livelli pre-industriali.

Governi e aziende. La crisi del debito e il fallimento nella stabilizzazione dei prezzi sono tra le sfide principali individuate dai governi. Le imprese, invece, si dimostrano maggiormente preoccupate per l’approvvigionamento energetico e delle materie prime, per le catene del valore e per gli attacchi informatici. “Le aziende stanno passando da un approccio just in time a una strategia just in case” ha dichiarato durante la conferenza stampa Caroline Klint, risk management leader continental Europe di Marsh, commentando la tendenza delle imprese a immagazzinare materiali e a spostare la produzione, tendenza osservata a seguito dell’invasione russa in Ucraina.

E in Italia? L’Executive opinion survey, annesso al Global risk report indaga i rischi percepiti in 121 Stati e 12mila persone hanno individuato le cinque minacce principali per il proprio Paese nei prossimi due anni. Crisi del debito, conflitti fra Stati e inflazione rapida e/o sostenuta occupano le prime tre posizioni per l’Italia. Il fallimento nell’adattamento alla crisi climatica è al quarto posto, seguito dallo scoppio di asset bubble, una bolla provocata dalla sopravvalutazione dei beni patrimoniali: un rischio che il Rapporto intravede in molti Paesi, con riferimento sia ai prezzi delle case che a quello delle azioni.

Fonte: PuntoSicuro”



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